La Compagnia della Buona Morte (video)

La Compagnia della Buona Morte (video)

Skull_of_Alexander_PearceCaricato su Youtube il 09 set 2010

Victorian Solstice (http://victoriansolstice.forumfree.it/) presenta il suo primo video ufficiale.
Music: AFI – Prelude 12/21

“Ovviamente è un impegno per la vita.
Se esci da quella porta con me, sei nostro per sempre.
La tua vita diventa nostra proprietà.
Non ti nascondo che stai solo rimandando l’inevitabile, poichè nessuno ha mai potuto dare le dimissioni da noi e nessuno è mai diventato vecchio insieme a noi.
Capisci quello che ti sto dicendo?
Non ti prometto che vedrai la vecchiaia, questo no.
Ma se vieni con me, oggi non morirai. E neanche domani.
Vivrai una vita eccezionale e potrai dedicarti a quello che fai meglio senza più preoccuparti della Polizia. E sarai ricco. Che ne dici?”

 

lord_cadogan
George Henry Cadogan,
5° Conte di Cadogan,
Lord del Sigillo Privato

valentine
Michael Valentine

graves
Raymond Graves
“Mr Graves”

alex
Alex Strange

lily
Sophia Lylian
“Lily” Creed

ben
Zephyr Song

druitt
Aleister Druitt J.

taylor
Benjamin
Wylde

vuoto
Mister Nobody

taylor
Eglantine Crown

taylor
Signor Mercy Bright

“L’omicidio politico è una forma di eutanasia”
Lord Cadogan

“Rubare il raccolto è superfluo, se non si brucia il campo”
Lord Cadogan

LA COMPAGNIA DELLA BUONA MORTE

Intimidazione. Omicidio Politico. Disinformazione. Sabotaggio. Agitazioni & Disordini.
Eliminazioni mirate e discrete.
Delitti per assicurare soggetti pericolosi alla giustizia del proprio paese.
Impiego di Agenti Provocatori.

Se ritieni che il tuo totale disprezzo per la vita umana sia un talento naturale che va coltivato, se il tuo rapporto con le forze dell’ordine è irrimediabilmente compromesso da futili incomprensioni e sciocchi fraintendimenti, se non ti piacciono ghigliottina e cappio (specialmente se messi in stretta relazione col tuo collo), se aneli alla totale impunibilità e ad una vita sempre al massimo manda il tuo Curriculum Vitae corredato di foto a:

Compagnia della Buona Morte
C/o Michael Valentine
Mr Nobody – Tower of London
London EC3N 4AB

Se in possesso dei requisiti necessari, verrai ricontattato tempestivamente da un nostro impiegato.

Astenersi perditempo e chiunque sia dotato di un minimo scrupoli. Non siamo le Giovani Marmotte.

Saranno ritenuti Titoli Preferenziali:

1) bella presenza
2) devianza sessuale
3) abilità nell’uso delle armi da fuoco e da taglio
4) una o più condanne alla pena capitale

COMPAGNIA DELLA BUONA MORTE: perché i dissidenti non valgono niente.

Sede: The White Tower

 

the White Tower (Torre di Londra) ore 16,15 del 15 ottobre 1887

the White Tower (Torre di Londra) ore 16,15 del 15 ottobre 1887

tower.moat

La luce non si addice alla Buona Morte. Loro escono di notte, come fantasmi. Incubi che disturbano i sogni della gente per bene. Perché per fare quello che fanno, loro hanno bisogno del buio. Hanno bisogno della complicità del cielo nero e della notte, che tutto nasconde, occulta e mescola ai sogni più spaventosi. Perché non si può far sparire la gente così, non si può strappare gli uomini alle mogli, togliere i figli alle madri e camminare impuniti sottoi raggi del Sole. Quando si danno certi ordini è meglio se è molto buio e tutti dormono. Che se scendi in strada dopo aver condannato a morte qualcuno, lo sguardo dei tuoi simili po’ fare molto male.
Per cui alle quattro di pomeriggio del quindici di ottobre, la Buona Morte è assolutamente fuori luogo. Il Cortile della Torre è terra di conquista dei turisti a quest’ora, è tutta roba delle coppiette, dei bambini piccoli coi cani. La Cella di Clarence è vuota, sigillata, silenziosa in fondo ad un dedalo di corridoi solitari e quando Strange bussa alla guardiola del Beefeater, la guardia vestita di rosso rischia di cadere dalla sedia per la sorpresa. Non ha mai visto Strange alla luce del sole. L’Uomo della Buona Morte ha occhi fatti di cielo radioso e prati. Di nuvole e fiori. Un uomo con quegli occhi non può essere malvagio, pensa il Beefeater per circa 4 secondi. Poi lo guarda meglio e si ricorda che quell’uomo è pazzo. Che pare che quell’uomo abbia sotto il suo bel cappotto nero trenta centimetri di acciaio temprato in forma di lama. E poi vede anche che al braccio di Strange c’è la Principessa del Ghiaccio. Bella come nient’altro al mondo. Una fata, una ninfa, un essere ultraterreno, un regalo di Dio ai maschi della terra.
La Principessa del Ghiaccio non è meno pericolosa di Strange-dagli-occhi-di-Cielo. Sono bellissimi e spaventosi. E sono insieme. E bussano alla guardiola del Beefeater alle quattro del pomeriggio.
“Dio mio!” dice la Guardia, e apre loro il la porticina che da sul cortile della Torre.
“Manda fuori tutti entro cinque minuti.” mormora Strange, e il Beefeater si rende conto che è la prima volta in vita sua che ode la voce di quello bello.
Strange apre la porticina alla Principessa, e lei entra come un soffio di Magia e Polvere Fatata. Il Beefeater non può fare a meno di fissarla, tanto la vede bella.
“Signore e signori, per motivi tecnici, la Torre deve chiudere anticipatamente, vi prego di voler gentilmente accedere all’uscita, grazie”
Qualche protesta, qualche sbuffo. Tutti si avvicinano alla porticina.
Strange e Garland fingono di attardarsi all’uscita. Quando l’ultimo turista è fuori dal portone, il Beefeater richiude l’uscio e si appoggia pesantemente alla lastra di ferro che blocca l’accesso alla Torre di Londra.
“la…la Cella è chiusa…” il poveretto incespica nel parlare. Suda, anche.
“Ebbene aprila!” sussurra Garland “…arriveranno anche gli altri tra poco.”
Dal mazzo di chiavi, il Beefeater tira fuori una chiave piccola piccola, di ottone ossidato. A Garland viene in mente “Barbablù” e sorride a Strange, che invece rimane impassibile.
La guardia sale le scalette di legno della Torre, e i due lo seguono. Salgono e scendono. Aprono porticine. Percorrono corridoi. Stanze e stanzette. Il Beefeater, giunto di fronte alla Cella di Clarence, si guarda un’altra volta oltre la spalla e vede Strange e Garland che lo fissano, leggermente infastiditi: “Ecco” dice ossequioso, aprendo la porta della cella.
“Ora vattene e aspetta gli altri all’entrata” sibila Garland.
L’uomo non può fare altro che obbedire.

eaton square (residenza cittadina dei coventry) – camera da letto di gwen, rachel e lotte – ore 23,30 del 31 ottobre 1887

eaton square (residenza cittadina dei coventry) – camera da letto di gwen, rachel e lotte – ore 23,30 del 31 ottobre 1887

600full-as-you-like-it-screenshotNon era tanto più alta delle figlie, Milady, eppure riusciva a guardarti dall’alto in basso persino dal suo metro e sessanta. Braccia incrociate, piccola fata e terribile strega insieme. Puntò lo sguardo d’onice fiammato sui due figli maggiori: “Dove andate?”
L’arrovellarsi dei giovani cervelli ticchettava e lo spirito d’iniziativa sollevava mentali pistoni, e si ricamavano scuse credibili, ma i fili non reggevano.
“Andavamo nello studio di papà” ammise Gwen tra lo shock dei suoi cospiratori. Consegnarsi così al nemico, senza neppure combattere. Ecco allontanarsi Leighton e la sua virile voce soldatesca ad un capo del lungo serpente telefonico. Addio, missione notturna. Rinunciate alla lotta ed alla ribellioni, giovani figli di Albione.
Gwen fece grandi occhi: “Cercavamo l’Enciclopedia dei Pari d’Inghilterra. Virgil sostiene che Maurice, se morissero di morte violenta Vittoria, tutti i principi da Alberto a Beatrice e tutti i loro figli, diventerebbe Re d’Inghilterra. Allora io diventerei Regina”
Blanche inorridì di fronte all’ecatombe di almeno quarantacinque Saxe-Coburgo Gotha, ma non troppo. Non aveva considerato prima di allora di poter diventare suocera del Re: “Basta consultare il volume della lettera ‘L’ dei pari d’Inghilterra per verificare la linea di successione, mia cara!” spiegò Blanche, con Buckingham Palace ancora negli occhi: “Tra Langtry e Levelhurst. Lì ci sono i Langdon Seymour”
Gwen era contentissima: ”Grazie mamma! Verifichiamo subito!” e continuando un discorso fantasma col futuro figlio-quasi-fratello Virgil: “…e tu diventeresti Principe di Galles. Preferiresti vivere a Buckingham o Windsor?”
Intanto scivolavano via, cinque giovani spettri.
Blanche si scosse dal suo sogno di regalità: “Dovreste essere a letto!”
“Cerchiamo la lettera L, ci accertiamo che i gradi di parentela siano quelli giusti e torniamo a letto!”
E Virgil: “Windsor! Windsor è più ventilato!” mentre Rachel faceva l’aria pensosa: “però è in campagna! Non sei stanca della campagna, sorella mia?” e Gwen rispondeva: “La campagna non mi stanca mai, potremmo cavalcare!” e Lotte protestava: “Io non so cavalcare! Io voglio vivere a Buckingham!”
Blanche li guardò sfilare dentro lo studio: “Lettera L e poi a dormire” ma nessuno l’ascoltava più e si parlava solo di andarsene tutti in carrozza su The Mall, qualora la Morte falciasse la famiglia reale e Maurice, lontano cugino della Regina, diventasse Re D’Inghilterra. Nessuno oppose dubbi ad un Maurice I di Gran Bretagna. A tutti sembrava un nome perfetto, per un Re.

Giulietta deve morire, #5

Giulietta deve morire, #5

La luce esangue del mattino li accolse, un cielo simile a neve sciolta, un nulla adamantino spalancato sulle loro teste.
Jericho procedeva a passo spedito. Era il solo modo per non farsi lasciare indietro da Jonas Marlowe, dalle lunghe falcate di quelle gambe di cicogna.
Forse per questo Jonas faceva in modo di lasciarsi sempre precedere da lui, anche di un solo passo.
A volte rallentava, senza farsi accorgere, e lasciava che il Medium proseguisse da solo. Lo osservava distanziarlo, le falde del cappotto che gli si gonfiavano intorno alla figura sottile come ali nere.
Ascoltava la sua voce perdersi, mentre gli rivolgeva parole che non avrebbe udito.
Lo guardava proseguire da solo, tra la gente che non faceva caso a lui, solo, lungo il marciapiede lucido di pioggia, nell’aria fredda che si condensava in nuvole di vapore, finché non sentiva dolore per la distanza che si andava allargando tra loro.
Dopo un po’Jericho si accorgeva della sua assenza e si voltava a cercarlo, lanciandogli un’occhiata da sopra la spalla, un po’stupito. Allora Jonas copriva con pochi passi quel vuoto spaventoso, e riprendevano a proseguire insieme, fianco a fianco, le maniche dei loro soprabiti che si sfioravano appena.
(Giulietta deve morire, #5)

I Fantasmi dei Natali Passati #4

I Fantasmi dei Natali Passati #4

fantasmiLa. Vita. E’. Una. Ferita. Lavitaèunaferita. L’aria ci passa gelida attraverso. Entra il freddo nella carne viva. Brucia e sa di sale. La lingua è un cartoccio, una foglia recisa e la linfa scorre dalla ferita, mentre il tessuto si svuota, le venature si asciugano, il colore cola fuori e tutto diventa grigio.
Mi chiedi: “Chi sei?” Ma io non ho mai sentito questa domanda prima. Chi sei non significa niente. Chiedi al mare chi sei? Chiedi alla pioggia? Chiedi ad un brandello di muro chi sei? Esisti solo quando ti distingui dal resto. La risposta, se te ne serve un, è questa: il buio. Sono il buio, perché qui dentro è così. Buio. Il giorno si ferma ad un passo dagli occhi. Persino i sapori ignorano la bocca, gli odori non raggiungono le mucose olfattive. La coperta ruvida pizzica la pelle nuda di qualcun altro. Ho detto buio? Intendevo vuoto. Ma in fondo non c’è differenza.

(“I Fantasmi dei Natali Passati” #4)

Circo Binewski, Hoxton ore 13,00 del 23 Ottobre

Circo Binewski, Hoxton ore 13,00 del 23 Ottobre

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Kasimir, Valentina Casanova e il Mago Safire

“Figlio mio! Bello come il sole…” Kasimir si impossessò della mano del Mago e prese a muoverla energico in su è in giù come se stesse pompando acqua da una fonte: “E Mademoiselle Casanovà, che del Sole, oltre che la bellezza, ha la spietatezza!” Il Principe Pagliaccio allungò la mano per carezzare Valentina sulla guancia di seta e zucchero, ma la ritirò fulmineo, come se dall’orecchio della bambolina francese fosse spuntato all’improvviso uno scorpione. Girò la mano e nel palmo ora c’era una specie di sassolino bianco: “E benvenuto anche al vostro ospite!” Kasimir porse il sassolino a Jericho ed il sassolinò si rivelò essere un piccolo teschio di zucchero, una caramellina di Halloween di quelle che si vendono per strada a Dublino attorno alla notte del 31 Ottobre.
“Prendetelo, Sir! Serve a scacciare gli spiriti! Fatelo sciogliere sulla lingua…Ognissanti si avvicina!”
Valentina sbuffò dal naso: “Kasimir, non hai mai creduto a certe scemenze tu!”
“Valentina, credo a tutto quello che mi fa guadagnare sterline, franchi, marchi e lire! Questi dolcetti vanno a ruba!”
Valentina sottrasse la caramella a Jericho e se la mise in bocca lesta come un furetto: “Sentiamo…” poi si girò verso Inigo Ortiz e le Sorelline Ishtar: “Inigo, sei diventato ancora più grosso o sbaglio?” ammiccò. “Lamia e Sibylla…” stava per dire qualcosa alle sorelle, quando storse la bocca e sputò a terra il piccolo teschio. Era diventato completamente nero: “E’ disgustoso Kasimir!”
Kasimir sorrise: “ Le tue maniere sono addirittura migliorate! Sei anni fa mi avresti strillato contro che quella roba sa di merda!” Il Pagliaccio si piegò verso Jericho e gli sussurrò: “Liquerizia glassata di zucchero! I francesi la detestano…e anche gli spiriti maligni, dicono. Se non sapessi che Valentina è francese, direi che è uno spirito maligno…voi che ne pensate?”
Jericho fece un sorriso stanco.
“Lui è Jericho. E’ un Medium…è l’ultimo grido in fatto di intrattenimenti da salotto!” intervenne Safire.
“Solo da salotto?” Kasimir mostrò almeno centocinquanta denti nel sorriso più largo che Jericho avesse mai visto “Che peccato! Vi interesserebbe lavorare per il mio Circo, Medium? Da quando Cristophe ci ha sottratto Madame Safire, siamo momentaneamente sprovvisti di Chiaroveggente! La sostituisco io con un foulard in testa e una palla di vetro, ma francamente tiro a indovinare e ogni tanto i clienti tornano a chiedere i soldi indietro…”