Scarica l’ebook gratuito. Un assaggio di crudeltà Vittoriana dell’impagabile Vittoria Corella.

La neve è zucchero. E’ glassa scintillante e gelata. Fa vetro ogni cosa.
Un’alba color latte orla adesso un cielo ancora nero. Il buio si ritira di malavoglia dopo aver perso la sua battaglia. Battuto ma non sconfitto, perché il buio non perde mai.
Tutt’intorno alberi vuoti, scheletri vegetali e rami neri. Arbusti ghiacciati e spine. La campagna fuori Parigi è scolpita nel cristallo dell’inverno più freddo che i parigini ricordino. Primo Gennaio dell’anno di grazia milleottocentosessantasette: il paesaggio è uno schizzo a carboncino su un foglio di carta color farina, un disegno in bianco e nero privo di dettagli significativi.
Nella radura extra parigina ci sono quattro uomini: i duellanti e i loro due secondi.
E ci sono due pistole. Due St Etienne otto millimetri revolver dentro un astuccio foderato di velluto rosso. I proiettili si trovano nell’astuccio, nelle tasche e dentro le rivoltelle perché le regole sono chiare: duello all’ultimo sangue. Duello finché uno dei due antagonisti non otterrà soddisfazione. Se il primo colpo non basta, allora abbiamo altre pallottole. Non abbiamo un medico perché non si esce vivi da qui. Qui si muore e basta.