Una segretaria per Milord

Londra, 1912 – Al grido di: Il voto alle donne, Emy White si è incatenata davanti ai cancelli del Parlamento di Londra.

Non è la prima volta che ha la sfacciataggine di portare avanti in maniera tanto spudorata le richieste del Circolo del Voto di cui fa parte, ma di certo è la prima volta che qualcuno osa metterle le mani addosso. E non si tratta di un poliziotto… Il terribile affronto le arriva dal Conte di Reavley, deciso a por fine alla sua pantomima con la forza.

Accecata dall’insulto, Emy lo schiaffeggia, salvo pentirsi amaramente di quel gesto, e solo perché lei disdegna la violenza. Pronta a chieder perdono, si presenta alla porta di milord che, però, non ha intenzione di scusarla tanto facilmente.

Sarà sufficiente un mese come segretaria al suo servizio per far dimenticare alla bella suffragetta ogni velleità di parità sessuale? O forse, in quel periodo di tempo, l’impeccabile gentiluomo vedrà crollare ogni sua sicurezza?