Recensione: Una segretaria per Milord di Federica Soprani e Vittoria Corella
Ringrazio tantissimo le autrici per avermi segnalata ad Harper Collins e la Harper Collins per avermi inviato il libro.
Voto 7/10
Come sapete, o avrete capito, ho un debole per quete due autrici ed ero davvero curiosa di vederle all’opera lontane dal loro amato ambiente vittoriano e dai confini noti delle loro storie.
Secondo me non è andata male.
Siamo a inizio secolo scorso, in pieno movimento delle suffragette e le due autrici colgono l’occasione per dare inizio alla loro storia con una scena che può benissimo essere accaduta.
Emy si è incatenata davanti al Parlamento e Nigel Reavley non ci pensa due volte a metterle le mani addosso in cerca delle chiavi.
Un sonoro schiaffo chiude la scena, salvo poi proseguire il giorno dopo quando l’indomita signorina si presenta dal conte a porgere le sue scuse. Il conte, colpito forse più nello spirito che nel corpo, dalla bionda suffragetta pone una singolare condizione pur di rivederla: lei dovrà fargli da segretaria per un mese.
Forse non originalissima come cosa, ma carina e divertente. Mi è piaciuto che i canoni classici del rosa storico siano stati un po’ alterati, soprattutto nei tempi, in quanto i terzi e quarti incomodi arrivano in maniera leggermente diversa. Anche la storia non prevede una nobildonna forte ma spaesata, bensì, appunto, una suffragetta indipendente, determinata, che sa benissimo cosa vuole. Soprattutto vuole vedere se l’uomo che lei ama è disposto a darglielo.
Nigel invece è molto più rispettoso del suo ruolo: maschilista, un po’ ostinato, anche un filino ottuso, molto uomo di inizio secolo.
Il finale è stato molto divertente, anche se io ho adorato Amory per tutto il libro. Non mi spiacerebbe vedere qualcosa dedicato solo a lui.
La scrittura è sempre elegante e accurata nonostante la scarsità di pagine. Sì, secondo me ci voleva qualche pagina in più sia per la trama sia per poter lasciare spazio al momento storico (il movimento delle suffragette purtroppo è giusto accennato).
A parte questo un racconto leggero e godibile, romantico, ma anche divertente che regala un momento di relax.