Penna D’oro

21 aprile 2016

“Una segretaria per milord” è un romanzo ben scritto, dalla trama lineare ma avvincente che strappa più di un sorriso. Ho apprezzato il ruolo di suffragetta della protagonista, anche se, a dir il vero, il mio personaggio preferito è stato il barone Amory Aberconway, amico di Nigel. Le sue battute, il suo modo di fare mi hanno conquistata.

Federica e Vittoria sono riuscite nel difficile compito di farmi apprezzare un genere che non amo molto. Vi spiego il perché.
Il romanzo non presenta una lettura sdolcinata ed esageratamente romantica. Il carattere psicologico dei personaggi è ben approfondito. Le vicende narrate sono curate nei particolari e c’è sempre un filo d’ironia che sdrammatizza ogni cosa. Le figure del romance sono rispettate: l’eroina giovane e bella, l’eroe pronto a lottare per la donna amata, gli antagonisti gelosi e l’amico del protagonista.

La lettura fluida è scandita da un buon ritmo, gli avvenimenti si susseguono disegnando un ottimo intreccio che rivela non solo il potere del cuore ma anche il valore della mente. I due protagonisti si confrontano e il cambiamento non è un miraggio ma una possibilità di crescita e di unione.

Le talentuose Federica Soprani e Vittoria Corella hanno dimostrato, ancora una volta, bravura e sensibilità. Dopo aver intrigato e inquietato i lettori, io in primis, con il racconto di efferati delitti hanno scritto un romanzo per dar voce all’alchimia delle emozioni, per parlar d’amore con piglio deciso ma rivelando un cuore tenero e sensibile. Promosse a pieni voti.