Cyrano de Bergerac
di Edmond Rostand
Playhouse Theatre, London 04/01/2020
Adattamento di Martin Crimp
Regia di Jamie Lloyd
Cyrano de Bergerac: James McAvoy
“Amo le parole, è questo è tutto” Scrivono sul muro del Playhouse Theatre di Londra, anno di grazia 2020, appena cominciato, mentre Cyrano, il signore della parola e della rima, distrugge i rivali poetanti in una battaglia rap in stile 8 mile/eminem/frankie Hi NRG. Cyrano fabbrica rime, forgia parole, le usa come armi, e quando le parole non bastano, passa ai fatti. Risse, 100 contro uno, nessun problema. Cyrano è forte, imbattibile, un guerriero e un poeta. Ha solo paura di una cosa: di dire a Roxane che la ama, lei che è bellissima, e lui che è una specie di mostro. Una donna così bella non può amare un uomo brutto, impossibile. Ma va bene così. Roxane tiferà sempre per Cyrano, perché è il miglior poeta di Parigi. Un briciolo di amore è sempre meglio che niente, vero Cyrano? Elemosina di briciole, silenzio e friendzone: il miglior rimatore della città per amore si accontenta di fare la comparsa della sua stessa Love Story.
Mc Avoy ha un’energia fisica straripante, piccolo e muscoloso, jeans e maglietta e anfibi, testa rasata, naso importante adatto alla parte. Roxane è bella, una principessa africana sottile come un giunco. E poi c’è Christian, bello, bellissimo, dal sapor mediorientale. Ma signoriddio, stupido, forse non ha nemmeno mai neppure aperto un libro. Non sa mettere una parola dietro l’altra. E anche se ami le parole e lo scrivi sui muri, bellissima Roxane, chi può resistere ad un bel faccino?
In una Parigi moderna delle banlieu, ma assolutamente nel 17° secolo la storia, l’esercito multietnico francese in jeans e giacca a vento e scarpe da lavoro tiranneggiato dal Cardinale Richelieu ha un Campione che si chiama Cyrano, Cyrano ha un amore che si chiama Roxane e Roxane stravede per le grazie di Christian.
L’amore vero è autolesionista. Cyrano giura a Roxane che si prenderà cura di Christian, di più, gli presterà intelletto e voce, purchè Roxane non soffra per amore, non rimanga delusa. Perché un solo capello torto a Roxane sono mille pugnali nel cuore dui Cyrano. Una lacrima di Roxane è un macigno sul petto di Cyrano. A lui di soffrire non importa. Non gli importerà mai, per anni ed anni. Perché amare è farsi male, sbattere la testa contro il muro, aprirsi in due, sopportare tutto.
Persino quando Christian muore in guerra, Cyrano non si farà avanti. Roxane non deve essere disillusa, le parole bellissime e le poesie erano di Christian, che l’ha sempre amata.
Più di una volta McAvoy ha pianto, lacrime vere e occhi rossi per la delusione e l’umiliazione. Più di una volta abbiamo riso dei fraintendimenti, della superficialità di Roxane e dell’ignoranza di Christian. Ma anche se volevamo, nessuno avrebbe spezzato l’incantesimo di Cyrano che rende felice la sua Roxane. Diglielo, diglielo, dille che l’ami, dille che sei tu che le scrivi dal fronte, dille che le parole che l’hanno fatta innamorare sono le tue. Ma questo le avrebbe spezzato il cuore, che non accada mai. Cyrano non è l’eroe di questa storia, è Christian. Lui starà un passo indietro sempre, perché prima di tutto viene la persona amata. Sempre. Questo è amore. Stupido, inutile, dannoso.
Questa è l’essenza dell’amore, anno di grazia 2020.