Sergente di Scotland Yard, ha deciso di dedicare la propria vita alla cattura dello Spettro di Nebbia dal giorno in cui quest’ultimo causò il fatale incidente che gli fece perdere il braccio. I colleghi lo hanno soprannominato l’Automa, e non a caso: la Morphia da cui è dipendente lenisce il dolore che l’arto meccanico gli procura, ma annulla anche quelle infinite sfumature di emotività e empatia che fanno di un essere umano ciò che è. Un uomo che ha fatto del proprio tormento interiore la propria identità, eppure c’è qualcosa in fondo ai suoi occhi che palpita e brucia e lotta per emergere contro ogni annichilimento.
Sarebbe intervenuto sul dolore solo quando questo avesse superato la soglia.La soglia di Malachy era molto ben definita. Oltre quella, il dolore diventava incandescente. Ma non solo.Oltre la soglia, la sua soglia, il braccio mozzato ricompariva, ed era fatto di acido e lamette da barba, di carne viva passata al tritacarne, con aggiunta di gocce di veleno e schegge di vetro. Oltre la spalla c’era questo braccio che non riconosceva, pallido come l’arto di una creatura abissale, la carne simile a latte annacquato, la pelle translucida come ali di falena controluce. Sotto, fasci muscolari appena più scuri del bianco spettrale, e ossa argentate fatte di una lega mai inventata di vetro, acciaio e avorio.Quando Malachy Murphy ‘vedeva’ tutto questo, significava che la soglia era stata oltrepassata.