Un mondo nuovo ha bisogno di nuovi eroi. E anche di nuove eroine. Catherine Swan non sa se ne ha la stoffa, ma il senso di giustizia in lei eguaglia solo la sua inesauribile curiosità. Giornalista d’assalto, dedita alla cronaca più nera della più nera tra le città, impugna la penna non solo per aprire gli occhi al mondo sui fatti, ma anche per raddrizzare i torti, denunciare i soprusi e assicurare i ‘cattivi’ alla giustizia. Già. Però a volte non è facile capire da che parte stare. Chi siano i veri ‘cattivi’. E poi c’è quel dannato Sergente, con quel suo sguardo malinconico, che riesce a farla tremare di paura, e forse non solo quella…
Catherine Swan aveva scoperto che firmare i propri articoli con lo pseudonimo di Orlando le consentiva di abbandonarsi con una certa dovizia di particolari a tutti quei dettagli truculenti e sanguinosi che tanto attiravano l’attenzione dei lettori. Se non avesse adottato quello stratagemma, i suoi stessi ammiratori e soprattutto le sue ammiratrici, che erano davvero numerose, le si sarebbero rivoltati contro. Per qualche strano motivo i lettori della Mayfair Gazette non vedevano nulla di male nel crogiolarsi nel sangue e nell’orrore di tragedie altrui, ma mai avrebbero tollerato che una donna profanasse la soavità del proprio sesso sporcandosi le mani nello scrivere certe cose.
Ma Catherine-Orlando faceva molto di più. Travestirsi da uomo le permetteva di recarsi in luoghi preclusi a qualsiasi donna, anche la meno rispettabile, e indagare in prima persona sui crimini dei quali doveva scrivere. Bastavano un paio di pantaloni e un cappello calato sugli occhi e le porte dell’inferno si spalancavano… o almeno si socchiudevano, permettendole di sgusciare dentro a dare un’occhiata. In certi casi era pericoloso, come suo fratello Percyval non mancava di ribadire con una frequenza sconcertante, se si considerava quanto i suoi articoli facessero vendere la Gazette. Sì, decisamente pericoloso, ma anche così eccitante!
Ma Catherine-Orlando faceva molto di più. Travestirsi da uomo le permetteva di recarsi in luoghi preclusi a qualsiasi donna, anche la meno rispettabile, e indagare in prima persona sui crimini dei quali doveva scrivere. Bastavano un paio di pantaloni e un cappello calato sugli occhi e le porte dell’inferno si spalancavano… o almeno si socchiudevano, permettendole di sgusciare dentro a dare un’occhiata. In certi casi era pericoloso, come suo fratello Percyval non mancava di ribadire con una frequenza sconcertante, se si considerava quanto i suoi articoli facessero vendere la Gazette. Sì, decisamente pericoloso, ma anche così eccitante!